Per un’Europa con i piedi ben piantati a terra
Per un’Europa con i piedi ben piantati a terra
Far parte del Parlamento europeo, in questo passaggio storico, significa contribuire a costruire un’Unione che sia protagonista della Storia: con tutte le sue potenzialità economiche, culturali e di innovazione istituzionale. È questa la sfida a cui siamo chiamati: ognuno con il suo ruolo, le sue capacità, le sue idee.
In questo passaggio critico della nostra storia, come italiani e come europei, voglio dare anch’io il mio contributo.
Essere la voce delle volontà, delle necessità, delle richieste dei cittadini di questo meraviglioso territorio: Lazio, Umbria, Toscana, Marche. Battermi per un’Europa sostenibile nei suoi modelli di produzione e di consumo, un’Europa vicina ai territori e alle comunità: anche le più lontane dai centri, come quelle delle aree interne. Sono questi i miei obiettivi.
In questa visione l’Europa che voglio contribuire a costruire è un’Europa che stia nel mondo con la forza di un’economia ‘giusta’. Questo significa un’Europa che riprenda a crescere e che innanzitutto costruisca un modello di industria che sia al passo con i ritmi dell’economia globale, che sia capace di creare lavori di qualità per le sue cittadini e i suoi cittadini, che si specializzi nelle aree ‘di futuro’, a partire dalle produzioni verdi.
Abbiamo qui una grande opportunità: far agire insieme le nostre Università e i nostri centri di ricerca, farli parlare con il mondo della produzione, migliorare le nostre capacità e rendere sempre più sostenibili i nostri prodotti.
E, ancora, quella che voglio è un’Europa che sfrutti appieno le potenzialità di un mercato interno, la nostra grande forza che dobbiamo far diventare patrimonio di tutti. Un’Europa che crei lavoro, che aiuti le imprese, che creda nel modello di solidarietà comune creato con i Piani di ripresa economica specifici per ogni Stato: perché è solo con strumenti di finanziamento solidali che possiamo costruire, domani, un’Europa moderna e al passo con i tempi.
Ma la crescita da sola non basta. Deve essere anche “giusta”, capace di contrastare i divari e le differenze territoriali, di non lasciare nessuna e nessuno indietro: l’Europa delle uguaglianze. Per questo mi batterò per una politica di coesione che sia ancora più forte, più semplice ed efficace, più capillare. Una politica che deve “arrivare” a tutti i territori, essere conosciuta dalla cittadinanza, dare fiducia e possibilità ad ogni comunità. Perché è solo così, solo facendo partecipare tutte le persone e tutte le comunità alle dinamiche dell’Unione e alle sue opportunità, che costruiremo una vera Unione europea, di cui i cittadini e le cittadine faranno parte con orgoglio.
Sono queste le linee del mio impegno nei prossimi anni. Un impegno al servizio dell’Europa, del nostro Paese e dei territori del Centro Italia una parte del mondo che ha dentro di sé tutte le potenzialità per giocare un ruolo da protagonista a livello globale. Siamo il territorio in cui ci sono Roma e Firenze e, insieme, un tessuto di piccole città che rendono regioni come le Marche e l’Umbria destinazioni di turismo e di attenzione da tutto il mondo. E, ancora, siamo il luogo dove convivono imprese all’avanguardia nelle tecnologie e tradizioni artigiane famose, dove sono grandi e piccole imprese i cui prodotti arrivano su tutti i mercati e startup innovative piene di futuro.
Hanno qui sede centri universitari e di ricerca ai primi posti nelle classifiche internazionali. È qui la terra dove sono riuniti luoghi di cultura, natura e spiritualità che la rendono unica e che sono, da sempre, ‘dentro’ la storia europea. Ecco: i tasselli attorno a cui costruire un vero ‘sistema’ del Centro Italia ci sono tutti. Sono convinta che l’Europa può renderli più forti e che anche loro possono rendere più forte l’Europa. Per tutto questo il mio impegno sarà senza pausa nei cinque anni decisivi che ci attendono.
Per questo chiedo la vostra fiducia.