Qualità e trasparenza nei confronti del consumatore sono parole chiave. Per questo come Socialisti e Democratici abbiamo voluto tutelarle, promuoverle e difenderle con la revisione del Regolamento sulle Indicazioni Geografiche che ha previsto l’obbligo di indicare sulle etichette di Dop e Igp il nome del produttore e per le Igp l’origine della materia prima principale. Così come abbiamo vietato le menzioni identiche o evocative di nomi di Dop e Igp esistenti, ponendo un freno, di fatto a quella pratica sleale che è il cosiddetto Italian sounding.
Sempre a proposito di qualità e trasparenza, grazie ad alcuni nostri emendamenti alla Direttiva colazione, siamo riusciti a inserire l’obbligo di indicare in etichetta per il miele, il Paese d’origine – o i Paesi di origine – in ordine decrescente in base alla quantità di ciascun prodotto. Dispiace che non sia stata accolta la nostra richiesta di indicare l’origine in etichetta anche di frutta e zucchero per succhi di frutta e marmellate, che l’Europarlamento aveva accolto nella sua posizione. Su questo continueremo a batterci nei prossimi anni, a difesa di produzioni di qualità e trasparenti.